Domenico Piola, Sacra Famiglia con San Francesco,
Chiesa di S. Caterina in Portoria, Genova

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Il dipinto Sacra Famiglia con San Francesco fu commissionato al Piola nel 1669 dalla famiglia Granello per l'altare di San Francesco presso la Chiesa di San Domenico. Dopo la soppressione di questa nel 1797 e il suo progressivo abbattimento tra il 1818 e il 1825, la tela viene venduta insieme ad altri beni. In questa occasione gli vengono praticate due giunte che rendono il dipinto di forma verticale. Non è dato sapere se in questo periodo il dipinto sia nella chiesa di Santa Caterina; Alizeri, nella sua Guida artistica della città di Genova del 1847 non lo cita all'interno dell'edificio religioso. E' solo agli inizi del XX secolo che la tela trova spazio, ulteriormente ingrandita nella parte inferiore, all'interno di un altare proveniente da Santa Maria della Pace, chiesa demolita per far spazio a via XX Settembre.

Il dipinto ad olio su tela si presentava in pessimo stato conservativo. Una antica infiltrazione piovana aveva infatti compromesso la vecchia foderatura e il colore, fortemente crettato e a rischio di caduta. Il retro del dipinto era completamente ricoperto da muffe. Il primo intervento conservativo è stato la disinfestazione della tela. Si è quindi proceduto con la velinatura della pellicola pittorica con carta giapponese e colla animale, per consolidare e proteggere il colore durante le operazioni successive. E' stata rimossa la vecchia fodera, pulito il retro ed eseguiti gli inserti laddove vi erano mancanze del supporto tessile. Si è quindi proceduto con le operazioni di foderatura - ovvero l'applicazione del dipinto ad una nuova tela con funzioni di sostegno e pensionamento - conservando anche le porzioni aggiunte per non alterare le attuali dimensioni del dipinto. Questa scelta è stata dettata dall'esigenza di ricollocare il quadro nel grande altare marmoreo. Il telaio è stato riadattato, fornendolo di traverse adeguate Si è quindi effettuata la pulitura del colore eliminando prima i depositi di sporco organico e in seguito la vernice fortemente alterata e ingiallita che impediva la lettura di molti particolari pittorici. Durante questa fase si sono evidenziate numerose ridipinture e stucchi, specie nella giunta inferiore, in corrispondenza delle gambe del San Giovannino. Tali zone, unitamente alle altre lacune, sono state stuccate e reintegrate con la tecnica dello "spuntinato".

Restauro finanziato dal Lions Club Capo Santa Chiara